Isola

Storia di Mozia

Presso l’estrema punta nord-occidentale della Sicilia, quasi di fronte a Marsala, il mare forma una laguna chiamata Stagnone. Al centro vi si trova l’isola di San Pantaleo, sede della colonia fenicia di Mozia.

La città, fondata alla fine dell’VIII sec. a.C., presentava i requisiti tipici di molti stanziamenti fenici: una piccola isola in prossimità della costa, circondata da bassi fondali, quindi in grado di garantirsi una buona difesa dagli attacchi nemici e di offrire un attracco sicuro per le navi.

Punto di transito obbligato per le rotte commerciali verso la Spagna, la Sardegna e l’Italia Centrale, divenne ben presto una delle più floride colonie fenicie del Mediterraneo.

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La presenza in Sicilia dei Greci causò guerre che, con alterne vicende, provocarono infine la distruzione di Mozia ad opera di Dionisio di Siracusa nel 397 a.C. Da allora i superstiti si trasferirono sulla costa siciliana, fondando la città di Lilibeo, l’odierna Marsala.

L’isola non rimase però del tutto disabitata, come dimostrano numerose evidenze archeologiche. 

I reperti più significativi degli scavi di Mozia sono esposti nel piccolo museo ivi creato da Giuseppe Whitaker, appassionato studioso di scienze naturali, storia e archeologia, che a inizio del Novecento acquistò l’isola e vi condusse i primi studi sistematici.

A questo illustre membro di una ricca famiglia inglese, che aveva industrie e commerci in Sicilia, si deve il fondamentale impulso per la conoscenza e la valorizzazione del patrimonio archeologico di Mozia.

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Mappa dell’isola

mappa Mozia
Museo Whitaker Abitato: Zona A Tofet Necropoli Zona industriale Cappiddazzu Strada Marina Porta Nord Torre orientale Fortificazioni Casa dei mosaici Casermetta Porta Sud Kothon Abitato zona K Zona industriale Abitato zona centrale Abitato zona D Abitato zona B Porta di Nord Ovest Tempio del Kothon Abitato zona E

Museo Whitaker

Il museo di Mozia, intitolato a Giuseppe Whitaker, è situato nella palazzina che fu la sua residenza nell'isola. Esso accoglie i reperti della storica Collezione Whitaker e degli scavi effettuati dalle spedizioni della Soprintendenza della Sicilia Occidentale (poi Soprintendenza di Trapani), dell'Università di Roma La Sapienza, dell'Università di Leeds, dell'Università di Palermo, del C.N.R. e dell'Università di Bologna.

Abitato: Zona A

Grande isolato dell'abitato di Mozia. Altri tre isolati sono stati individuati a nord, sud e ovest. I reperti rinvenuti nell'ambiente I gli hanno conferito il nome di "casa delle anfore".

Tofet

Santuario a cielo aperto, dove venivano deposti, dentro vasi, i resti dei sacrifici umani e animali (fine VIII-IV sec. a.C.).

Necropoli

Le sepolture (fine VII-VI sec. a.C.) sono sia a incinerazione che a inumazione in sarcofagi di pietra.

Zona industriale

Quartiere caratterizzato dalla presenza di forni per la produzione di vasi e forse di luoghi per la concia e tintura dei tessuti.

Cappiddazzu

Grande tempio a pianta tripartita. Non si conosce la divinità che vi era adorata.

Strada Marina

Da Porta Nord iniziava la strada (VI-V sec. a.C.) che attraverso lo Stagnone collegava Mozia alla costa siciliana.

Porta Nord

Insieme alla Porta Sud era il principale ingresso alla città. Presenta due possenti bastioni  aggettanti datati al V sec. a.C. .

Torre orientale

La scala si addossa a una torre appartenente all'ultima fase costruttiva delle fortificazioni (V sec. a.C.).

Fortificazioni

La prima cinta di mura venne innalzata alla metà del VI sec. a.C., successivamente subì delle ristrutturazioni e dei potenziamenti, l'ultimo dei quali alla fine del V sec. a.C.

Casa dei mosaici

Complesso abitativo caratterizzato da un portico colonnato con il pavimento decorato da un mosaico a ciottoli bianchi e neri. Sui pannelli sono rappresentati animali isolati.

Casermetta

Costruzione addossata a una delle torri della cinta muraria.

Porta Sud

Porta di accesso alla città, fiancheggiata da due bastioni aggettanti del V sec. a.C.

Kothon

Bacino idrico interno, collegato al Tempio, alimentato da sorgenti di acqua dolce.

Abitato zona K

Luogo di rinvenimento della statua del "Giovane di Mozia", visibile all'interno del Museo.

Zona industriale

Quartiere caratterizzato dalla presenza di forni per la produzione di vasi e forse di luoghi per la concia e tintura dei tessuti.

Abitato zona centrale

Risulta visibile parte di una strada orientata in senso nord-ovest/sud-est, delimitata da diversi edifici, uno dei quali è stato interpretato come possibile area sacra.

Abitato zona D

Zona dell'abitato, detta "casa del sacello domestico", con una grande dimora caratterizzata dalla presenza, nell'ultimo periodo (IV sec. a.C.), di una piccola cappella (sacello) e di una stanza da bagno.

Abitato zona B

Vi è una strada orientata a nord-ovest/sud-est, fiancheggiata da edifici parzialmente scavati. L'arteria stradale, in forte pendenza verso la costa, è larga ca. 5 metri ed è databile al V sec. a.C.

Porta di Nord Ovest

Porta delle fortificazioni alla quale è adiacente un edificio forse utilizzato come corpo di guardia e un piccolo luogo di culto.

Tempio del Kothon

Grande edificio templare, circondato da un muro circolare, caratterizzato dalla presenza di "betili" eretti nel cortile.

Abitato zona E

Nel corso dei lavori di ristrutturazione dell'edificio moderno, nel 1995, sono stati trovati tre isolati nell'antico abitato di Mozia, separati da due strade.